lunedì 25 gennaio 2010

Unire le forze è la domanda costante della Sinistra diffusa, popolare, di base
che si misura quotidianamente con la violenza di questo modello economico, che si oppone al dissolvimento dei principi costituzionali e vuole essere parte di un riscatto collettivo della giustizia sui privilegi, della libertà dal bisogno sulla tirannia dei consumi, della partecipazione democratica sull’egemonia dei leader.
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Non possiamo che condividere la recente presa d’atto dei partiti della Sinistra della “necessità di un maggior coordinamento tra le forze di opposizione” in vista delle prossime elezioni regionali ma resta forte la preoccupazione per la loro incapacità di comprendere la tragicità della situazione in cui versa la Sinistra in Italia.
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Non è più credibile sentire incessantemente parlare dell’avvio di processi unitari, di pratiche inedite che immancabilmente naufragano, lasciando solo aspettative deluse e tensione.
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Se il coordinamento che si persegue fosse solo finalizzato ad una convergenza di voti - per strappare una sopravvivenza nelle istituzioni e tornare a confliggere dopo il passaggio elettorale – questa operazione non riuscirebbe ad appassionare alcuno di quella Sinistra diffusa ancora disposta a spendersi.
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Chiediamo perciò che i partiti della Sinistra abbandonino le logiche autoreferenziali e verticistiche che hanno ridotto la base elettorale ai minimi storici, contribuito all’astensionismo strutturale e alla crescita dell’antipolitica.
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Chiediamo di fare uno sforzo di ricomposizione, impostando una strategia a lungo termine, che armonizzi i contenuti alle forme, in un progetto organico di società.
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Una sinistra unita che sia capace di ripensare e ricostruire nel presente i contenuti e le categorie che appartengono al bagaglio culturale e storico di tutta la Sinistra attraverso:
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- la ricerca di un ACCORDO PROGRAMMATICO che individui le seguenti priorità irrinunciabili della Sinistra:
  • difesa della Costituzione e dei fondamenti della nostra Repubblica;
  • affermazione di un modello di buona economia che investa nell'incontro tra ambiente, lavoro e salute come ricetta anche contro la crisi economica, per garantire dignità, occupazione, giuste retribuzioni, solidarietà;
  • sicurezza fondata sulla giustizia sociale e sul riconoscimento dei diritti di cittadinanza ad ognuno, indipendentemente da nazionalità, condizione, genere;
  • partecipazione democratica come presupposto di una comunità aperta e consapevole, plurale e multiculturale;
  • difesa dei beni comuni e dell’ambiente a partire dalla tutela dell’acqua mediante la ripubblicizzazione della gestione dei servizi idrici;
  • politica virtuosa della raccolta rifiuti ‘porta a porta’, del risparmio energetico, della bioedilizia, della filiera corta, come processo non tecnico ma culturale e politico di buone pratiche ambientali, tipiche di una comunità consapevole e responsabile dei propri consumi e stili di vita.

- la presentazione di una LISTA UNITARIA DELLA SINISTRA come segno di una soggettività ritrovata, determinata a ricercare, anche nel confronto con le altre forze di centro-sinistra, le condizioni di un progetto politico di difesa della democrazia e della giustizia per la nostra comunità;

- la SCELTA PARTECIPATA DELLE CANDIDATURE ‘UTILI’ mediante metodo di consultazione democratica non chiusa né riservata alle sole forze residuali della Sinistra organizzata. Vogliamo una consultazione ampia e aperta in grado di coinvolgere e rimotivare quella moltitudine di compagni che oggi sono fuori dai partiti.

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Non chiediamo un’operazione che parli alla base ma un’operazione che ascolti la base e che la sappia riconoscere negli iscritti ai partiti come in coloro che non hanno tessere, nei movimenti, nelle associazioni e nelle tante forme, modi e pratiche in cui oggi si esprime l’impegno sociale e civile di molti compagni e compagne.


Chiediamo che i partiti della Sinistra diano prova tangibile di unità
trasferendo, nel governo della Regione, quella che in Toscana è già pratica concreta
nelle molteplici esperienze di sinistra plurale, coesa nella comune mobilitazione dentro le istituzioni e nella comunità diffusa.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Salve,

potrei essere d'accordo sulla proposta di unire le forze della sinistra, ma siccomenon considero l'unità un valore in sé, vorrei capire su quali basi, proposte, finalità, ci si dovrebbe unire. Vorrei anche sapere(e non è questione di poco conto), se la la lista unitaria che viene evocata, debba presentarsi come alternativa al Pd o come sostegno a quest'ultimo e al suo candidato.
Vi ringrazio in anticipo per la risposta.

Claudia Pardini

propostadileggetoscanasulavoro ha detto...

Come potrete leggere dai materiali del nostro ultimo Comitato Politico Regionale abbiamo proposto/avviato, come Federazione della Sinistra e Sinistra per la Costituzione, con le altre forze: SeL, Verdi-Lista Spini, un percorso comune per il confronto con il candidato a Presidente Enrico Rossi sulle linee programmatiche del prossimo governo della Regione.
Penso che questo obbiettivo avrà un esito ancora più positivo se vedrà partecipe anche la sinistra diffusa che con il vostro appello cercate di rappresentare.
Il 2010 può rappresentare un anno di svolta per la sinistra, oggi fuori dalle istituzioni, e fatica ad essere presente nella società che vive una profonda crisi politica ed economica.
Le elezioni regionali e la prossima campagna referendaria su: l’acquabenecomune, contro il nucleare e su l’abolizione della precarietà possono rappresentare un filo rosso per ricostruire una sinistra unita e capace di dialogare e riconoscere le proprie pluralità e individualità, a patto che ricomponga l’articolata, diffusa, parcellizzata, meticcia, “classe” di lavoratori/trici precariamente occupati o inoccupati, che sia in grado di riconoscere e narrare i nuovi processi di ri/produzione.
Dovremo avviare una riflessione collettiva ponendoci le alcune domande giuste:
Perché si sono registrate decine di scissioni nella sinistra in questi 20 anni?
Perché il fallimento del governo Prodi, oltre ad indebolire la Sinistra, ha disarticolato un vasto movimento, che dalle giornate di Genova fino al 2006 ha rappresentato una novità e una speranza per il nostro paese ?
Com’è che l’attuale modello di sviluppo è riuscito ad innervare la società italiana di modelli culturali di destra e xenofobi (conflitto orizzontale)?
Come possiamo ricostruiamo uno schieramento autonomo dal Partito Democratico, che sposti a sinistra il quadro politico sconfiggendo il sistema bipolare, Berlusconi, i suoi Ministri e le politiche di destra?
Noi ci stiamo provando con la Federazione della Sinistra, che sappiamo insufficiente, ma è un primo segnale di ricomposizione.
La vittoria di Niki Vendola in Puglia è stata una altra “formidabile” riposta.
Sul piano istituzionale non possiamo, visto le nostre difficoltà, permetterci un'altra sconfitta elettorale, occorre dare un segnale di riunificazione al popolo della sinistra, affinché il voto a sinistra sia utile, ed impedisca il travaso di voti di sinistra verso l’Italia dei Valori, che in questi mesi ha mostrato un inedito interesse verso le politiche sociali, con la quale è indispensabile avviare un confronto politico di unita d'azione.
Per questo il vostro appello è importante se unito all’obbiettivo di presentare in unico contrassegno i simboli dei partiti della sinistra e della sinistra diffusa, evitando qualunque contrapposizione, e in modo che il consenso torni a sinistra. In Toscana ci stiamo provando sapendo che la sinistra resterà organizzata in più partiti e associazioni, l’importante è che sia unita, come avviene da tempo in America Latina.
Mancano pochi giorni non sprechiamoli, troviamo il modo di vederci, di comprenderci ed essere efficaci.
In questo senso aderisco al vostro appello, nella speranza di lavorare insieme

Paolo Gangemi
membro della Segreteria regionale PRC- SE Toscana
Firenze 27 gennaio 2010

propostadileggetoscanasulavoro ha detto...

Aderisco al vostro appello a condizione che l’obbiettivo sia quello di presentare in unico contrassegno i simboli dei partiti della sinistra e della sinistra diffusa, e in modo che il voto a sinistra torni utile.
Ebvitando la solita e inutile contrapposizione tra forze organizzate e la cosidetta "base".
Condivido molte delle cose scritte da Paolo.
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Daria Faggi - Livorno

propostadileggetoscanasulavoro ha detto...

aggiungo forse per costruire una sinistra unita nella costruzione di una idea e di una pratica di trasformazione della società, bisogna dimostrare fermezza negli obbietivi ideali, e una estrema duttilità riguardo alle forme possibili di coalizione, anche quelle mai sperimentate.
Sapendo che riguardo alla realtà attuale di estrema frammentarietà occorre essere molto concreti e molto laici, senza rigidezze pregiudiziali e veti incrociati.
Daria Faggi

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